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Studio LML

L’intelligenza artificiale (IA) e i nuovi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro dei lavoratori dell’industria audiovisiva

Una lunga e proficua trattativa tra le associazioni più rappresentative dei produttori e le organizzazioni sindacali dei lavoratori dell’audiovisivo ha portato alla firma, il 6 dicembre 2023, del CCNL per il Doppiaggio che ha sostituito il precedente contratto del 2008 e i successivi accordi integrativi e, in data 20 dicembre 2023, del nuovo CCNL per interpreti, attrici e attori del comparto cineaudiovisivo.

 

Favoriti, in parte, dall’eco del clamoroso sciopero degli attori statunitensi che si è protratto per mesi, entrambi i contratti, con una validità triennale, portano significativi miglioramenti nelle condizioni lavorative, remunerative e nella tutela dei professionisti coinvolti, compresi i minori, nonché a tutela della parità di genere e delle persone LGBTQ+.

Sull’onda del #MeToo il CCNL interpreti e attori fa anche esplicito riferimento alla nuova figura professionale - di origine americana - dell’intimacy coordinator per contrastare e sanzionare qualsiasi forma di molestia sul lavoro, soprattutto nel corso delle riprese delle scene di sesso.

 

Ma tra le novità più significative di questi accordi, vi è la disciplina dell’IA o, meglio, quello che può considerarsi il primo tentativo di disciplina dell’IA nell’ambito dell’industria dell’audiovisivo e del doppiaggio.

 

Entrambi gli accordi, infatti, dedicano un intero articolo all’IA (articolo 22 CCNL Doppiaggio; articolo 20 CCNL Attori), evidenziando la necessità di preservare le abilità creative e i diritti dei professionisti coinvolti dall’inarrestabile innovazione tecnologica.

 

Se da un lato si riconosce l’esigenza di approdare al più presto ad una regolamentazione specifica che disciplini soprattutto la cessione dei diritti d’autore e di interprete esecutore, senza però minare la libertà contrattuale delle parti e tenendo in considerazione le normative emanate a livello europeo e il loro recepimento a livello nazionale, dall’altro, in attesa di tali accordi, si precisa che:

·      Con riguardo al doppiaggio, in assenza di espliciti accordi tra le parti coinvolte, la cessione dei diritti relativi al testo e alla registrazione vocale di ciascun interprete è considerata lecita solo se riferita al prodotto audiovisivo specifico per cui sono stati realizzati e il loro uso è limitato al conseguente sfruttamento e promozione di tale prodotto.

·      Allo stesso modo, per gli interpreti, attrici e attori, si stabilisce che, in assenza di espliciti accordi, la cessione dei diritti di utilizzazione, registrazione e riproduzione dell’immagine e della voce si considera lecita solo se riferita al prodotto audiovisivo per cui sono state realizzate le performance e al suo conseguente sfruttamento e promozione.

 

Pertanto – pur facendo salvo l’utilizzo di IA nelle attività di post-produzione per esigenze tecniche e/o artistiche - i CCNL stabiliscono che è da considerarsi illegittimo, in assenza di esplicito accordo con i diretti interessati, ogni attività di estrazione di testo e dati (text and data mining) così come qualsiasi attività di campionamento e riproduzione dell’immagine e della voce degli artisti per lo sviluppo o l’addestramento di algoritmi di intelligenza artificiale (machine-learning).

 

In attesa dell’imminente approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo dell’ European Artificial Intellegence Act, questi nuovi accordi collettivi rappresentano un primo tentativo di tutela degli aventi diritto di fronte agli inarrestabili progressi tecnologici e di regolamentazione di un tema che va certamente governato, in modo che possa rappresentare un’opportunità - e non solo una minaccia – per l’intera filiera della produzione audiovisiva.

 

 

 

 

 

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