AGCOM: MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO IN MATERIA DI OBBLIGHI DI PROGRAMMAZIONE E INVESTIMENTO A FAVORE DI OPERE EUROPEE E DI OPERE DI PRODUTTORI INDIPENDENTI DI CUI ALLA DELIBERA n. 424/22/CO
- Studio LML
- 28 mar
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L’AGCOM, in data 18 marzo 2025, ha pubblicato la Delibera n. 70/25/CONS (la “Delibera”) che modifica il nuovo Regolamento in materia di obblighi di programmazione e investimento a favore di opere europee e di opere di produttori indipendenti di cui alla Delibera 424/22/CONS (per approfondimenti sulla Delibera 424/22/CONS ti consigliamo il nostro articolo AGCOM: OBBLIGHI DI PROGRAMMAZIONE E INVESTIMENTO IN OPERE EUROPEE E OPERE DI PRODUTTORI INDIPENDENTI).
In primo luogo AGCOM ha modificato, in linea con il nuovo testo della normativa primaria, le quote di investimento in opere europee di produttori indipendenti per i fornitori di servizi media non lineari (i c.d. “stramears”) che – si ricorderà – sono passate dal 20% al 16%, con un aumento della sotto-quota nazionale (dal 10% all'11,2%) e quella del cinema italiano (dal 2% al 3%).
La novità principale del nuovo testo del Regolamento è rappresentata dai costi ammissibili ai fini del computo delle quote, tra cui sono rientrati – a certe condizioni – i costi di promozione e distribuzione e i costi di doppiaggio.
In particolare, riguardo all'ammissibilità degli investimenti di promozione e distribuzione, la Delibera prevede che gli stessi rientrino tra le “voci di costo eleggibili” purché “i contratti relativi a queste ultime prevedano dei meccanismi di remunerazione per il produttore, anche sotto forma di schemi premianti legati al ciclo delle performance delle medesime”.
Tale formulazione – che lascia molte aeree di incertezza applicativa - è la soluzione proposta dall’Autorità al fine di contemperare l’esigenza di riconoscere la rilevanza che tali costi rivestono per la circolazione e il successo dell’opera audiovisiva, con il rischio che tali investimenti non vadano a vantaggio diretto dei produttori indipendenti. L’Autorità, probabilmente cosciente della difficoltà applicativa della formulazione, nella Delibera dichiara che si farà carico essa stessa di verificare, nel corso delle verifiche annuali, che i “meccanismi di remunerazione” suggeriti dalla norma siano tali da risultare vantaggiosi per i produttori, onde evitare che gli investimenti in promozione e distribuzione non siano solo un modo per distogliere investimenti dalla produzione audiovisiva europea ed italiana.
Quanto ai costi di doppiaggio, l'AGCOM, in linea con quanto era già previsto in passato (Delibera 66/09/CONS e Delibera 595/18/CONS) fino all’eliminazione col Regolamento del 2022, li ha inclusi tra le spese eleggibili ai fini del computo degli investimenti. Tuttavia, con maggiore chiarezza rispetto al passato, ha espressamente limitato la previsione ai costi di doppiaggio per la creazione dell’edizione italiana di sole opere europee, giustificando tale decisione col fatto che tali costi sono essenziali alla circolazione di tali opere e, dunque, rientrano - a pieno titolo - nelle finalità perseguite con la generale normativa in materia di obblighi di programmazione e investimento.
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